Sabato scorso 9 marzo, siamo stati ospiti dell’Auditorium a pochi passi dalla prestigiosa Piazza Ducale, all’interno dell’antica chiesa di San Dionigi di Vigevano, risalente al 1323, davanti a due pregevoli opere: un gruppo ligneo policromo, formato da otto statue raffiguranti “la deposizione”, e il “Martirio di San Dionigi” una tela di Giovan Battista Crespi, detto Il Cerano (Romagnano Sesia 1573 – Milano 1632). Dopo la Mostra nella chiesa di San Pietro a Copreno e quella a Pavia nella cappella di Santa Maria Gualtieri, eccoci per una terza volta colpiti dall’emozione di esporre le nostre macchine da scrivere in un luogo sacro. Continua e interessatissima l’affluenza di pubblico, un poco intimidito dagli altari e dalle opere religiose presenti.
Il centro della città di Vigevano è un Museo a cielo aperto, con la Piazza Ducale, voluta da Ludovico il Moro, la Torre del Bramante, la loggia delle Dame e la maestosa chiesa di Sant’Ambrogio. Alcuni sostengono anche che lo stesso Ludovico fosse nato a Vigevano nel mese di luglio del 1452, ma registrato a Milano il successivo 3 agosto.
Non siamo rimasti sorpresi avendo già avuto la possibilità di conoscere le bellezze storiche e artistiche di questa città, perché quattro anni fa fummo ospiti per una mostra di una settimana a Palazzo Merula, nella strada alle spalle della chiesa di San Dionigi. Il Duca di Milano, Ludovico Maria Sforza, detto il Moro, a fine ‘400, particolarmente legato alla città di Vigevano, vi promosse molte iniziative, tanto da trasformarla in una “seconda Milano”. Si può infatti parlare di un rapporto strettissima tra le due “capitali” sforzesche che, non a caso, venivano frequentate da Bramante, Leonardo e Il Cerano.
Illustravamo i nostri pezzi esposti a bassa voce, perché timorosi di arrecare disturbo alla numerose statue sacre collocate nelle loro nicchie, presenti come sentinelle pronte a pretendere il comportamento consono a tanta religiosità, a tanta storia e a tante espressioni artistiche.