Ci vorrebbe una resa come quella imposta a Caserta il 29 aprile 1945 al Comando Tedesco.
Di questo si è parlato nei giorni 3, 4 e 5 marzo, in occasione dei tre giorni di “MuseoCity-Milano”, in via Menabrea 10, nel Museo della Macchina da Scrivere, perché il Presidente Umberto Di Donato, originario di Caserta, ha esposto al pubblico la macchina da scrivere “Imperial” costruita in Inghilterra e usata per scrivere il trattato imposto ai tedeschi. Inoltre ha proiettato un video realizzato allora dal comando degli alleati di stanza nella reggia vanvitelliana, che riprende la sottoscrizione del trattato di capitolazione dei comandanti tedeschi a quelli dei nostri alleati: USA, UK e Russia.
Hanno partecipato con stupore oltre centocinquanta visitatori, alcuni provenienti da Cormano, Sesto S.G., Monza, Saronno e Peschiera Borr., di cui molti giovani, ignari dei disastri causati alle nostre città dai bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale. Ben consapevole invece il sig. Di Donato, affezionato del nostro giornale e più volte citato, poiché da giovinetto, durante gli anni della guerra, risiedeva proprio a Caserta, dove ha sperimentato sulla propria pelle i disastri e i massacri che la cattiveria umana non riesce ad evitare con le guerre. Il nostro amico oltre a raccontare le proprie esperienze di guerra e a commentare direttamente le raccapriccianti foto del video, ha aggiunto che proprio in quelle sale, al secondo piano della Reggia, dove nel 1945 fu firmata la resa, negli anni dal 1950 al 1954 frequentò il corso di studi presso l’Istituto Tecnico Commerciale “Terra di Lavoro”, trasferito nei locali della reggia, perché il bombardamenti del 1943/44 avevano distrutto gran parte della città, compreso alcuni plessi scolastici. Insomma in questi tre giorni al museo milanese si è parlato solo di Caserta, della resa dei tedeschi e del giovane Umberto studente nel Palazzo Reale, sino all’età di 19 anni.
L’evento si è concluso con sentiti applausi e soprattutto con stupore dei numerosi giovani, inconsapevoli degli orrori patiti nell’ultima guerra dagli italiani, e con un generale auspicio che anche in Ucraina si possa giungere entro breve alle trattative necessaria al raggiungimento della pace.