Oggi 9 maggio 2023 è venuta in visita al Museo della Macchina da Scrivere, una prima media dell’ISTITUTO COMPRENSIVO F.S. CABRINI di Milano, accompagnati dalla prof. Enrica Maccari.
Diciotto, tra ragazze e ragazzi, attenti e curiosi di approfondire le proprie conoscenze. Il nostro relatore, Umberto Di Donato, ha attirato la loro attenzione narrando la storia della nascita della scrittura, iniziando dall’arrivo della tribù dei Sumeri in Mesopotamia, nella valle tra il Tigri e l’Eufrate, e quindi la nascita della scrittura cuneiforme. Ha parlato poi dei faraoni d’Egitto e dei geroglifici, dei materiali scrittori e dell’uso della penna d’oca, sino al 1450 d.c., in cui il tedesco Gutenberg inventa i caratteri di stampa metallici e la stamperia per la produzione del primo libro, una Bibbia latina.
L’oratore aggiunge poi che a questo punto che nasce l’idea di creare una macchina semplice ad uso individuale, e ciòè una macchina da scrivere, che dopo numerosi tentativi durati quattro secoli, viene realizzata in serie per la prima volta a New York (USA), intorno al 1870, ad opera del giornalista C. L. Sholes.
I ragazzi sono assorbiti dalla narrazione e chiedono sempre di più. In circa 90 minuti il nostro Di Donato racconta i dettagli dell’invenzione della macchina da scrivere, la storia personale del cieco Louis Braille che a Parigi inventa la scrittura fatta di puntini per i non vedenti e della invenzione della relativa macchina per scrivere i puntini. E chiude con la sua chicca: la dimostrazione della macchinetta FACIT, una calcolatrice meccanica con la quale fa le quattro operazioni girando una manovella; si tratta della stessa macchinetta che ha usato nella sede di Piazza Scala della COMIT, dal 1958 al 1960, quando vent’enne iniziò a lavorare come impiegato di Primo Livello, presso questo primario Istituto di Credito. Inoltre mentre il Di Donato parla tutti gli studenti a gruppi di tre, provano l’emozione di scrivere a macchina presso una postazioni di macchine, allo scopo predisposte in fondo alla sala. Scrivono su un foglietto una frase per la mamma e cioè: “Cara mamma ti voglio sempre tanto bene” e il proprio nome, foglietto che consegneranno alla destinataria che li aspetta a casa.
I ragazzi affascinati dalle storie ascoltate e dalla prima prova di dattilografia su macchina meccanica, riempiono le “gallerie” di fotografie dei propri telefonini e scaricano la loro soddisfazione con un lungo applauso. Mentre escono dal museo ritirano l’omaggio di un libro di Umberto Di Donato: “La Scrittura degli Dei e di Braille” e promettono di ritornare con papà e mamma per una visita accompagnata più dettagliata.