Nella piccola e ubertosa Copreno, frazione del comune di Lentate Sul Seveso, nei giorni 13 e 15 gennaio, abbiamo esposto oltre quaranta nostre macchine da scrivere. Proprio nel cuore della ricca e fertile Brianza, tra colline e corsi d’acqua limpidi e freschi, quasi al centro delle ben più note città di Milano, Monza, Lecco, Como e Legnano. Tra le poche case sparse di questa frazione c’è una bella piazza, sulla quale da un lato affaccia la chiesa di Sant’Alessandro, del XVI Secolo, e sul lato
opposto un palazzo di due piani, nei secoli scorsi di proprietà della Famiglia Beccaria, cui apparteneva la mamma di Alessandro Manzoni. In questo luogo ameno e tranquillo, lontano dalla città, il nostro poeta era solito rifugiarsi quando avvertiva la necessità di recuperare energie o di concentrarsi per la revisione dei suoi scritti. Qui, tra i parenti Beccaria si trovava a proprio agio, confortato dal calore della famiglia. I passaggi del Manzoni tra Copreno e la non distante località di Brusuglio (Cormano), corrispondono ai suoi periodi di maggiore creatività, per il completamento delle sue opere. Anche quando ritornò da Firenze, dopo il “risciacquo in Arno” della prima stesura de “I Promessi Sposi”, sentì il bisogno di fermarsi a Copreno, per recuperare vitalità.
E’ qui, in questa chiesetta testimone di storia e di arte, che il Museo della Macchina da Scrivere di Milano ha esposto i migliori pezzi della sua collezione. Tra colonne, affreschi, statue, dipinti, canne d’organo ottocentesco e i pregiati marmi dell’altare maggiore, le vetuste macchinette hanno assunto un aspetto quasi sacro, come si può ammirare dalle foto che pubblichiamo. La chiesa è ancora operativa, ma il Parroco è sempre disposto a consentire qualche mostra eccezionale, in occasione della grande festa annuale di San Mauro, il santo Patrono, che si celebra a metà gennaio.Il comune di Lentate, di circa 16.000 abitanti, situato tra le prime colline della operosa Brianza, è bagnato dal lento e fecondo Seveso, che nasce in provincia di Como e termina a Milano nel Naviglio Martesana.
Il Seveso, torrente di circa 50 km., che anticamente giungeva sino a porta Orientale (o Porta Romana), venne modificato dai Romani e oggi in città, nella parte terminale, scorre nascosto insieme alla Martesana sotto il manto stradale di via Melchiorre Gioia.In questo scenario e con tanta storia e ricchezza, la nostra mostra non poteva avere una “location” migliore. L’afflusso di visitatori è stato notevole e possiamo stimare che almeno un terzo della popolazione è entrato in chiesa per ammirare le macchine esposte. La perfetta organizzazione è stata curata dall’Associazione “Copreno In Movimento”, e molti visitatori, sia giovani che adulti, hanno gradito effettuare una prova di dattilografia e ricevere in ricordo un “Diploma di Partecipazione”.
Anche diversi rappresentanti del Comune hanno reso omaggio alle nostre macchinette, manifestando interesse e sorpresa per la storia che racchiudono. Sono intervenuti il Sindaco, il vice Sindaco, l’Assessore alla cultura (come da foto), le suore che custodiscono la Chiesa di San Mauro, e anche tutti i ragazzi della locale Scuola Elementare.Un’ultima chicca: nella piccola Copreno soggiornò all’inizio ‘900 per alcuni periodi anche il grande maestro Arturo Toscanini, ospite della cantante lirica Maria Farneti. Un sentito omaggio a Copreno, un piccolo borgo ma con una grande storia, abitato da persone vive, fortemente impegnate a tramandare la memoria della loro cultura.