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Nel cuore di Pavia, la mostra del Museo e il concorso di dattilografia Indro Montanelli

7 febbraio 2017
UnderwoodPiccola

Una Underwood Standard n.5 del 1896.

Si è conclusa con successo la mostra di macchine da scrivere organizzata dal Museo a Pavia, alla presenza dell’Assessore all’Istruzione Ilaria Cristiani, di numerosi cittadini e dei ragazzi che hanno preso parte alla decima edizione del concorso di dattilografia intitolato a Indro Montanelli.

La città ricca di storia e di opere d’arte ha fatto da cornice esclusiva all’esposizione di una ventina tra i pezzi più importanti della collezione di Umberto Di Donato. La mostra ha avuto luogo nella prestigiosa Sala Santa Maria Gualtieri, già antica chiesa omonima sconsacrata nel 1789, situata nella centralissima Piazza della Vittoria, all’ombra della maestosa cupola del Duomo costruito nel 1488 per volere del vescovo Ascanio Sforza, fratello di Ludovico il Moro. Poco distanti ricordiamo la chiesa di San Michele, dove nel 1155 venne incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero Federico Barbarossa; l’ancor più antica chiesa dei Santi Gervaso e Protasio, edificata nel IV secolo e custode delle spoglie di San Siro, patrono della città; infine l’Università degli Studi, fra le più antiche al Mondo, fondata da Galeazzo Visconti.

Umberto Di Donato con il vincitore del concorso di dattilografia Tommaso Bracchi, della 2^ B dell'Istituto Canossiane di Pavia.

Umberto Di Donato con il vincitore del concorso di dattilografia Tommaso Bracchi, della 2^ B dell’Istituto Canossiane di Pavia.

In mezzo a tanta ricchezza, sono rimaste esposte per tre giorni venti macchine da scrivere e tre calcolatrici perfettamente funzionanti, trasferite temporaneamente dalla sede di Milano del nostro Museo. Nella grande sala, tra alte colonne romaniche, erano schierate antiche macchine, tra cui: Remington, Underwood, Facit, Erika, Braille e tre “monotasto” risalenti alla fine del XIX secolo. Su tavoli a parte erano allineate dieci macchine più recenti, predisposte per la gara di dattilografia.

Ha fatto da cicerone lo stesso Presidente e fondatore del Museo, Umberto Di Donato, con l’instancabile collaborazione di Pina Licata. Sia gli adulti che i giovani visitatori hanno manifestato molto interesse, affascinati nell’ascoltare la storia dell’impegno richiesto all’uomo negli scorsi secoli per realizzare gli strumenti che hanno consentito di scrivere personalmente con i caratteri di stampa inventati da Gutenberg e di fare calcoli veloci e senza errori, partendo dalla prima calcolatrice progettata dal genio di Leonardo da Vinci.

Hanno preso parte al Concorso dedicato al giornalista milanese Indro Montanelli diverse classi dell’Istituto Canossiane di Pavia. I ragazzi, opportunamente istruiti prima di iniziare la copiatura di un breve brano tratto da uno scritto del giornalista, hanno mostrato buona capacità nello scrivere con uno strumento meccanico così diverso dai moderni mezzi elettronici: una vera sorpresa per gli organizzatori, che non hanno potuto evitare di sorridere quando un ragazzo prima di iniziare a scrivere ha chiesto dove si trovasse il tasto d’accensione.

Il più bravo di tutti è stato un ragazzo di nome Tommaso Bracchi, della 2^ B, che ha commesso solo due errori, ottenendo dalle mani dello stesso Assessore all’Istruzione il diploma di 1° Classificato e la consegna di una macchina da scrivere “Olivetti Lettera 25” con custodia originale, costruita nel 1970.

La manifestazione sì è conclusa alle ore 18,30 dopo una breve conferenza del nostro Presidente sulla storia della scrittura.

 

 

 

Nel cuore di Pavia, la mostra del Museo e il concorso di dattilografia Indro Montanelli was last modified: febbraio 7th, 2017 by Saverio Paffumi
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