Affacciato sulle lussureggianti colline dell’Appennino modenese e bagnato dallo scrosciante corso del fiume Secchia, troviamo un tranquillo Borgo, che si chiama Prignano S/S, fiero della sua storia, derivante dalla nobile signoria degli Estensi di cui fu parte per alcuni secoli. E’ abitato da poche migliaia di persone, orgogliose della loro stirpe e delle origini del Luogo e sospinte dalla ferrea volontà di tenere viva la propria comunità, organizzando fiere ed eventi culturali. A pochi chilometri di distanza dai più conosciuti centri di Sassuolo e Maranello, situati nella parte ancora pianeggiante della valle, per tre giorni, dall’ 1 al 3 giugno u.s., ha dato ospitalità, nella propria Sala Consiliare, ad una nostra Mostra di alcune antiche macchine da scrivere e calcolatrici meccaniche. Contemporaneamente, per ricordare Bartolomeo Paganelli, un amato Maestro prignanese del Rinascimento, ci ha consentito di organizzare un Concorso di dattilografia per gli studenti del Luogo, al quale hanno preso parte circa sessanta ragazzi, con indicibile entusiasmo misto a meraviglia.
All’adesione incantata degli studenti che non avevano mai scritto pigiando forte sui tasti meccanici, ha fatto corona anche la sequenza continuata di visite da parte degli adulti, che sono accorsi per rivivere lontani ricordi di gioventù, quando l’elettronica era ancora da inventare e si scriveva e si facevano i conti con le macchine meccaniche. La vera sorpresa per gli intervenuti è stata constatare con quanta abilità il nostro Presidente azionava la manovella della Facit 1935, per dimostrare come si eseguivano le quattro operazioni.
Ma il personaggio che più di tutti ci ha sorpresi, per la sua voglia di essere sempre presente per seguire con molta curiosità e passione la mostra ed il concorso, è stato il Primo Cittadino, il Sindaco di Prignano Valter Canali, che infine ha voluto anche consegnare personalmente al vincitore del Concorso la macchina portatile della Olivetti, messa in palio dal nostro museo.
Il primo premio, con relativo diploma, è stato assegnato al giovane Riccardo Zafferri, che è stato felicissimo di portare a casa ad uso di tutta la famiglia, la ben funzionante Lettera 35 della Olivetti, di colore beige, con relativa cassetta per il trasporto, costruita ad Ivrea nel 1971.